Responsabile tecnico: Lucia Turchetto
Lugano Cell Factory (LCF)
Al Cardiocentro Ticino è operativa dal 2008 una “Cell Factory”, cioè una struttura specializzata nella preparazione di prodotti medicinali per terapie avanzate (definiti “ATMP”, Advanced Therapy Medicinal Products), autorizzata da Swissmedic ad operare in accordo al sistema di qualità GMP (Good Manufacturing Practices). Parallelamente all’attività di produzione, nella cell factory – definita oggi Lugano Cell Factory (LCF) – viene anche svolta attività di Ricerca e Sviluppo. In questo reparto, a partire da potenziali prodotti proposti dalla ricerca di base e testati sugli animali, vengono individuate, sviluppate e validate metodiche di produzione e di controllo qualità “clinical grade”, ovvero consone a un utilizzo sull’uomo. Dal 2016 LCF è anche autorizzata dall’Ente Federale per la Sanità Pubblica a operare come “Banca dei tessuti cardiovascolari”, abilitata alla preparazione e conservazione di valvole aortiche, valvole polmonari e pericardio destinati al trapianto. LCF svolge inoltre altre attività di laboratorio, a supporto di progetti di ricerca o di attività cliniche (manipolazione e/o conservazione di campioni biologici, controlli microbiologici ambientali).
Attività 2017
Advanced therapy medicinal products (ATMPs)Nel corso del 2017 LCF ha operato in qualità di Cell Processing Center nell’ambito dello studio BAMI, che si prefigge di verificare l’efficacia del trattamento di cellule mononucleate derivate da midollo osseo autologo in pazienti colpiti da infarto acuto del miocardio. Si tratta di uno studio di fase III svolto nel contesto del Consorzio Europeo BAMI che, attraverso lo sponsor Queen Mary and Westfield College (Università di Londra), conduce e finanzia una sperimentazione clinica internazionale, a cui il Cardiocentro partecipa come sito clinico di riferimento per la Svizzera. LCF è certificata come Cell Processing Center dell’azienda t2cure di Francoforte, proprietaria del prodotto, sulla base di test periodici di valutazione (Round Robin Test). Nel 2017 LCF ha partecipato a un Round Robin Test e preparato secondo GMP (Good Manufacturing Practice) 4 lotti di cellule mononucleate, che sono stati infusi in altrettanti pazienti. L’arruolamento per lo studio BAMI si è concluso a ottobre.
LCF si è inoltre focalizzata, a partire dal 2014, sullo sviluppo di metodologie per la produzione e il controllo qualità secondo GMP di esosomi derivati da cellule progenitrici cardiache (CPC), di cui il laboratorio di Cardiologia Molecolare e Cellulare ha dimostrato l’effetto terapeutico in un modello pre-clinico di infarto miocardico (Barile et al. Cardiovasc Res 2014).
In vista dell’applicazione clinica nell’uomo, nel 2017 sono stati applicati su larga scala (cellule totali: 8x108; superficie di coltura: 2.5 m2) i processi precedentemente messi a punto per l’isolamento ed espansione di CPC in terreno privo di componenti di origine animale, garantendo il mantenimento delle loro caratteristiche in termini di morfologia, espressione di marcatori e capacità di rilasciare esosomi funzionali. Sono stati definiti i parametri critici per il controllo qualità sia delle CPC che degli esosomi e sviluppati o ottimizzati i relativi metodi analitici.
È stato inoltre sviluppato un processo per l’isolamento di esosomi su larga scala (volume medium condizionato: 8 L) basato su una serie di passaggi integrati in sistema chiuso. Sono stati prodotti con questo sistema 2 lotti di esosomi di alta qualità per studi pre-clinici in maiali.
A marzo 2017 è stata depositata in Italia e Svizzera una domanda di brevetto (DISPOSITIVO E METODO DI PRODUZIONE E PURIFICAZIONE DI ESOSOMI, IT-102017000035315/CH-00424/17), che ha ricevuto dall’Ufficio Brevetti italiano parere positivo per 8/11 rivendicazioni. A dicembre 2017 la domanda di brevetto è stata estesa a livello internazionale (PCT/EP/2017/084747).
Tessuti cardiovascolari
Nel corso del 2017 è stata completata la validazione del processo per la manipolazione (isolamento, decontaminazione, lavaggi) e il congelamento dei tessuti cardiovascolari, per quanto riguarda gli aspetti microbiologici. In particolare, sono state sperimentalmente dimostrate la capacità della procedura di decontaminazione di abbattere in modo consistente (4-6 Log10) 10 diversi ceppi microbici e la capacità della procedura di lavaggio di rimuovere dai tessuti gli antibiotici utilizzati per la decontaminazione.
È stato inoltre definito un profilo termico ottimale per il congelamento dei tessuti.
Altre attività
Da luglio a dicembre 2017 sono stati processati campioni di sangue di circa 2800 pazienti del Cardiocentro, congelando per ognuno di essi 2 vials di siero, conservati a -80°C.